Riociguat nel trattamento di due forme di ipertensione polmonare con decorso fatale: ipertensione polmonare arteriosa e ipertensione polmonare cronica tromboembolica


Riociguat ( Adempas ), il primo farmaco a dimostrare efficacia in due differenti forme di ipertensione polmonare, ipertensione polmonare cronica tromboembolica inoperabile ( CTEPH ) e ipertensione polmonare arteriosa ( PAH ).

Gi studi di fase III CHEST-1 e PATENT-1 con Riociguat hanno raggiunto il loro endpoint primario, la modifica nella capacità di esercizio dopo 12 o 16 settimane rispettivamente.
Riociguat è risultato generalmente ben tollerato e ha mostrato un buon profile di sicurezza.

Riociguat è il capostipite degli stimolatori della guanilato ciclasi solubile ( sGC ).

sGC è un enzima che si trova nel sistema cardiopolmonare. Quando l’ossido nitrico ( NO ) si lega a sGC, l’enzima catalizza la sintesi della molecola di segnalazione guanosin monofosfato ciclico ( cGMP ).
cGMP svolge un importante ruolo nella regolazione del tono vascolare, proliferazione cellulare, fibrosi, e infiammazione.
L’ipertensione polmonare è associata a disfunzione endoteliale, compromessa sintesi di NO quindi insufficiente stimolazione del pathway NO-sGC-cGMP.
Riociguat agisce mediante un duplice meccanismo di azione: sensibilizzazione di sGC all’NO endogeno ed anche stimolazione diretta di sGC indipendentemente da NO.

L’ipertensione polmonare è una malattia, grave e progressiva in cui la pressione delle arterie polmonari è significativamente aumentata e può portare a insufficienza cardiaca e morte.
I pazienti con ipertensione polmonare sviluppano una marcata dimunuzione alla capacità di esercizio fisico e ridotta qualità di vita.
I più comuni sintomi della ipertensione polmonare comprendono mancanza di fiato, fatica, vertigini e svenimenti, tutti peggiorati dallo sforzo.
Essendo I sintomi della ipertensione polmonare non-specifici, la diagnosi può anche essere effettuata con ritardo di due anni.
La diagnosi precoce è essenziale in quanto un ritardo nell’inizio della terapia può avere un impatto negativo sulla sopravvivenza.
Il monitoraggio continuo della terapia è pertanto indispensabile per assicurare che i pazienti stiano ricevendo una cura ottimale per il loro particolare tipo e stadio di malattia.

Secondo la classificazione clinica della ipertensione polmonare ( Dana Point ), ci sono cinque differenti forme di ipertensione polmonare le cui cause sottostanti sono: ipertensione polmonare arteriosa ( PAH ), ipertensione polmonare dovuta a malattia del cuore sinistro ( e.g. PH-LVD ), ipertensione polmonare secondaria dovuta a malattia del polmone, e/o ipossemia ( e.g. PH-COPD or PH-ILD ), ipertensione polmonare cronica tromboembolica ( CTEPH ) e ipertesione polmonare con meccanismi multifattoriali indefiniti.

Le terapie farmacologiche attualmente disponibili sono approvate per il trattamento di uno solo dei cinque tipi di ipertensione polmonare, l’ipertensione polmonare arteriosa.

Ipertensione polmonare arteriosa

L'ipertensione polmonare arteriosa è una malattia rara ma ad esito fatale in cui la pressione all’interno delle arterie polmonari è sopra la norma.
L'ipertensione polmonare arteriosa è caratterizzata da modifiche morfologiche dell’endotelio delle arterie dei polmoni che causano rimodellamento del tessuto, vasocostrizione e trombosi-in-situ.
Quale risultato di queste modifiche, i vasi sanguigni nei polmoni si restringono a rendono più difficoltoso il pompaggio del sangue da parte del cuore attraverso i polmoni.
La ipertensione polmonare arteriosa colpisce 52 persone per milione nel mondo. Ha una maggiore prevalenza nelle giovani donne che negli uomini.
In molti casi l'ipertensione polmonare arteriosa ha cause non-note ed in alcuni può essere ereditaria. Nonostante la disponibilità di molte terapie approvate, la prognosi della ipertensione polmonare arteriosa rimane sfavorevole.

Ipertensione polmonare cronica tromboembolica

L' ipertensione polmonare cronica tromboembolica è una malattia mortale in cui si ritiene che occlusioni tromboemboliche dei vasi polmonari portino a un graduale aumento della pressione nelle arterie polmonari, con conseguente eccessivo carico del cuore destro.
L'ipertensione polmonare cronica tromboembolica può evolvere dopo i precedenti episodi di embolia polmonare acuta, ma la patogenesi non è stata ancora completamente compresa.
Il trattamento standard per la CTEPH è l’endoarteriectomia polmonare ( PEA ), una procedura chirurgica tramite la quale i vasi sanguigni dei polmoni vengono ripuliti dal coagulo e dal materiale cicatrizzante.
Tuttavia, un considerevole numero di pazienti con CTEPH non sono operabili ed in alcui pazienti la malattia persiste o si ripresenta dopo la PEA.
Attualmente non ci sono terapie farmacologiche approvate e disponibili per il trattamento della CTEPH. ( Xagena_2013 )

Fonte: Bayer HealthCare, 2013

Xagena_Medicina_2013