La valutazione della variabilità della pressione arteriosa sistolica nei pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico permette una stima del rischio cardiovascolare


La variabilità della pressione arteriosa ( VPA ) rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare emergente correlato a eventi cardiovascolari maggiori.

Uno studio ha valutato il significato prognostico, in termini di mortalità e morbilità, della variabilità della pressione arteriosa sistolica ( VPAS ), diastolica ( VPAD ) e media ( VPAM ) in un’ampia casistica di pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico o rivascolarizzazione coronarica percutanea.

Sono stati arruolati 1277 pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico ( BPAC, valvolare o misto ) o a PTCA tra il 2007 e il 2011.
I valori pressori sono stati misurati durante la degenza, della durata media di 12 giorni, due volte al giorno, al mattino e al pomeriggio. Sono state quindi calcolate VPAS, VPAD e VPAM espresse come deviazione standard dei valori pressori misurati.
È stato, infine, eseguito un follow-up telefonico nel periodo settembre-dicembre 2013 finalizzato a valutare mortalità e morbilità, cardiovascolare e per tutti le cause, dei pazienti studiati.

La durata media del periodo di follow-up è stata di 48 mesi.

Sono stati esaminati 1277 pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico o PTCA ( angioplastica coronarica transluminale percutanea ).

Sono state dimostrate le correlazioni tra variabilità della pressione arteriosa e mortalità cardiovascolare e per tutte le cause. In particolare è stata dimostrata una correlazione significativa tra variabilità della pressione arteriosa sistolica e mortalità generale ( p=0.01 ) e tra variabilità della pressione arteriosa sistolica e mortalità per causa cardiovascolare ( p=0.05 ).

La mortalità cardiovascolare, inoltre, è risultata maggiore nei pazienti con elevata variabilità della pressione arteriosa sistolica.

Non è emersa significatività tra mortalità e variabilità pressoria arteriosa diastolica e media.

La valutazione dei medesimi parametri nella sottopopolazione dei pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico ha dimostrato una correlazione ancora più significativa tra variabilità della pressione pressoria sistolica e mortalità generale ( p inferiore a 0.001 ) e cardiovascolare ( p inferiore a 0.001 ).

La variabilità della pressione arteriosa sistolica è risultata correlata al sesso maschile ( p=0.005 ), ipertensione ( p inferiore a 0.001 ), diabete mellito ( p inferiore a 0.001 ), debolmente con l’età ( correlazione di Pearson = 0.295 ), quindi con l’obesità ( p=0.008 ).

Lo studio ha dimostrato una correlazione significativa tra la variabilità della pressione arteriosa sistolica, mortalità generale e mortalità cardiovascolare in soggetti sottoposti a intervento cardiochirurgico.
Questi risultati, pertanto, suggeriscono l’utilità della valutazione della variabilità della pressione arteriosa sistolica nei pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico per una stima più appropriata del loro rischio cardiovascolare complessivo. ( Xagena_2014 )

Lazzeroni D et al, G Ital Cardiol 2014; 15: Suppl 2 al N 4

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